REPORT
LA VISITA AL MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI Venerdì 6 maggio 2016, la classe II B della Scuola secondaria di I grado S. Maria alle Fornaci,accompagnata dai proff. Santarelli e Pieri e dall’assistente alla comunicazione Barigelli, si è recata a visitareil Museo degli strumenti musicali a piazza S. Croce in Gerusalemme. La visita si è compiuta nell’ambitodell’attività didattica per conoscere dei beni culturali presenti nella città e per approfondire alcuniargomenti studiati durante questo anno scolastico. La classe, infatti, all’arrivo è stata accolta da una guidache ha illustrato dettagliatamente l’organizzazione del museo e vari strumenti presenti. La collezione del museo consta di tremila strumenti, ma, al momento, ne sono esposti circa 300 perchégli altri sono in fase di restauro. Gli strumenti esposti sono datati, approssimativamente, tra il 1400 e il1800. Molti sono gli strumenti a fiato (flauti dritti e traversi di varie dimensioni in legno e avorio, clarinetti,corni dritti e ricurvi, oboi ricoperti in pelle, richiami per uccelli, tromba d’araldo). Tra gli strumenti a tastierasi trovano: organi a canne azionati dal mantice, spinette, virginali e clavicembali a corde pizzicate, pianoforte a corde percosse, clavicordo il cui sistema di tangenti percosse lo fa considerare il vero antenatodel pianoforte. Tutti gli strumenti a tastiera sono riccamente decorati tranne il pianoforte perché il suoinventore, Bartolomeo Cristofori, voleva, come ha riportato la guida, concentrare l’attenzione solamentesul suono. Ci sono, inoltre, strumenti a corde come arpe, chitarre, chitarroni, violini, viole d’amore,violoncelli (con fori a forma di f) e viole da gamba (con fori a forma di c). I veri gioielli del museo sono l’arpa Barberini, il pianoforte di Cristofori del 1722, l’organo a nove registri,la tromba marina (che non è una tromba bensì uno strumento con una sola corda che nel Medioevo,sempre come ha spiegato la guida, veniva usato per dare l’intonazione al coro), la Glassharmonika, ilpianoforte a coda posizionato verticalmente. La visita si è dimostrata impegnativa ma interessante perché è riuscita a far entrare in contatto direttocon strumenti e materiali del passato conosciuti solamente attraverso i libri. Nonostante la guida abbiadato la possibilità di ascoltare i suoni degli strumenti, si è sentita la necessità di avere delle apparecchiatureche ne permettessero una fruizione migliore. A molti di noi sarebbe anche piaciuto avere delle copie deglistrumenti originali a disposizione in una sala dove poterle suonare con delle attività interattive. Almomento, comunque, si può ascoltare su youtube l’Adagio e il Rondò K 617, per flauto, oboe, viola, violoncello e… Glassharmonika, composto da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1791.
La II B
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